domenica 26 luglio 2009

Peter Seewald racconta il suo primo incontro con il Card. Joseph Ratzinger (da "Il sale della terra")


Grazie al sapiente lavoro della nostra Gemma leggiamo:

Da: Il sale della terra

Premessa

Roma, in inverno. In piazza San Pietro la gente indossa pesanti cappotti e si tiene stretta ai propri ombrelli. Nei caffè si beve the caldo. Mi reco al Campo Santo per visitare una tomba e mi pare che anche i gatti si lamentino.
Come d’abitudine, di sabato il Cardinale aveva ancora qualche pratica da sbrigare nel suo Ufficio. Poi volevamo andare dalle parti di Frascati, a Villa Cavalletti, un ex collegio dei Gesuiti. Sulla strada aspettava l’autista su una vecchia Mercedes, che la Congregazione aveva acquistato qualche anno prima, di seconda mano, in Germania. Mi presentai con una grande valigia , quasi dovessi fare il giro del mondo. Finalmente la porta si aprì e mi venne incontro un uomo di aspetto modesto, dai capelli bianchissimi, che dava una certa impressione di fragilità; camminava a piccoli passi, vestito del suo nero abito talare, con una piccolissima e semplice valigia.
Avevo abbandonato la Chiesa ormai da lungo tempo; di motivi ce n’erano abbastanza. Un tempo bastava sedersi in una chiesa per sentirsi in qualche modo bombardati dalle particelle della fede che nei secoli vi si erano depositati. Ma ora ogni certezza era incrinata dal dubbio, ogni tradizione pareva vecchia di millenni e superata. Alcuni ritenevano che la religione dovesse adattarsi ai bisogni dell’uomo. Altri pensavano che il Cristianesimo fosse sopravvissuto a se stesso, non fosse più all’altezza dei tempi e avesse perso la sua ragion d’essere. Uscire dalla Chiesa non è una cosa facile. Certamente, ancor meno facile è rientrarvi. E se Dio esiste veramente? Ma se anche c’è, abbiamo poi bisogno di una Chiesa? E come deve essere? O ancora, com’è possibile riscoprirla?
Il Cardinale non mi ha mai chiesto nulla del mio passato o del mio stato di vita. Non ha nemmeno voluto che gli fossero anticipate delle domande, né ha preteso che qualcosa fosse eliminato o aggiunto. L’atmosfera dell’incontro è stata intensa e seria, ma talvolta questo “principe della Chiesa” sedeva tanto leggero sulla sua sedia che si aveva l’impressione di avere a che fare con uno studente. Una volta egli interruppe la nostra conversazione per ritirarsi in meditazione o, forse, anche per chiedere allo Spirito Santo le parole giuste. Non lo so.
Il cardinale Joseph Ratzinger è considerato, soprattutto in patria, un controverso – e discusso – uomo di Chiesa. Tuttavia, molte delle analisi e dei giudizi da lui formulati in determinati momenti si sono nel frattempo avverati, spesso persino nei dettagli. E sono pochi ad avere una tanto dolorosa consapevolezza delle perdite e del dramma della Chiesa del nostro tempo, come questo signore intelligente, che ha le sue radici nella Baviera contadina.
A un certo punto gli chiesi quante vie ci fossero per arrivare sino a Dio. Non sapevo davvero che cosa mi avrebbe risposto. Avrebbe potuto dire: “una sola”, o: “parecchie”. Al Cardinale non fu necessario molto tempo per rispondere; disse: “tante, quanti sono gli uomini”.

Monaco di Baviera, 15 agosto 1996

Peter Seewald

Da Peter Seewald, Joseph Ratzinger, "Il sale della terra: Cristianesimo e Chiesa cattolica nel XXI secolo" – Un colloquio con Peter Seewald, Edizioni San Paolo 2005